Come annunciato ieri, sono stati resi noti i risultati del primo sondaggio realizzato da ipotesi sociologiche. Chi fosse interessato a leggere l'integralità del rapporto, con un'analisi dei dati, potrà visitare il sito del CESNUR. All'articolo di commento, curato da PierLuigi Zoccatelli, hanno fatto eco – oltre al circuito dei social network – servizi sui siti Internet Rinascimento Sacro e Messainlatino. A beneficio dei lettori di ipotesi sociologiche riportiamo di seguito la nota metodologica introduttiva dell'indagine.
***
Nella settimana fra il 30 settembre e il 7 ottobre 2010 si è svolta un’indagine dal titolo Sondaggio sulla Messa nella forma straordinaria del Rito romano, gestita tramite il sito ipotesi sociologiche. Il questionario è stato somministrato con la metodologia SurveyMonkey, una tecnica di compilazione d’interviste online che si può rivelare particolarmente utile quando si tratta di esaminare campioni auto-selezionati e non statisticamente rappresentativi della popolazione, bensì appartenenti a specifici universi oggetto d’indagine. Nel nostro caso, obiettivo della survey era quello d’interagire con un peculiare ambiente – che per comodità definiremo “utenti di Internet di sensibilità cattolica tradizionalista” – onde raccogliere dati utili per un’analisi del rapporto fra appartenenza e pratica religiosa in un segmento peculiare del mondo cattolico, che presta particolare attenzione al versante della pratica liturgica secondo la forma straordinaria del Rito romano. Mediante un annuncio attraverso apposito e-mailing indirizzato a persone rappresentative dell’ambiente indicato, in data 30 settembre 2010, la notizia del Sondaggio sulla Messa nella forma straordinaria del Rito romano è quindi circolata in un certo numero di blog, siti, forum e social network abitualmente frequentati da “utenti di Internet di sensibilità cattolica tradizionalista”, che secondo nostre stime è rappresentato da un numero variabile fra le 3.000 e le 5.000 persone residenti in Italia. Alla chiusura dell’indagine, il 7 ottobre 2010, hanno visitato la pagina contenente il sondaggio 1.168 utenti: i questionari ricevuti sono stati 472, dei quali 439 compilati integralmente (93,0%). A fronte del numero non irrilevante di partecipanti al sondaggio, valga la pena ribadire come la metodologia utilizzata – svolta con tecniche rese disponibili dalle recenti acquisizioni tecnologiche e quindi ancora in assenza del supporto della letteratura scientifica –, se da una parte può aprire nuove possibilità di ricerca, non ha alcuna pretesa di analizzare un campione rappresentativo; ciò che sarebbe possibile solo laddove i rispondenti fossero la totalità, o almeno un’ampia porzione dell’universo esaminato. Si è cioè consapevoli che, dal punto di vista epistemologico, la problematica teorica della tecnica adottata sia da ricondurre alla “categoria dell’induzione”, intesa come pretesa cognitiva di riferirsi a un numero di persone maggiore rispetto a quello effettivamente intervistato. Si sottolinea perciò che l’unico risultato valutabile attraverso questa survey è riferibile al solo campione di rispondenti facenti parte di quel particolare gruppo sociale preso in esame, ovvero – tendenzialmente – gli “utenti di Internet di sensibilità cattolica tradizionalista”.